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Quando si parla di luce e gas, il tema dei rincari delle bollette è sempre uno spauracchio e un titolo come questo può allarmare.

Ma per capire bene di cosa stiamo parlando dobbiamo tornare un po’ indietro nel tempo.

Il decreto Aiuti Bis per Luce e Gas

Era il novembre 2022 quando, a seguito della crisi energetica che abbiamo ben imparato a conoscere, è stato varato il decreto Aiuti bis. Questo decreto, in merito alle bollette luce e gas, sanciva lo stop alle modifiche dei prezzi di fornitura nei contratti fino al 30 aprile 2023.

A questo punto l’autorità garante della concorrenza e del mercato, l’Antitrust, ha ritenuto di applicare tale decreto anche ai contratti scaduti. Fino qui tutto chiaro se non fosse che Iren, società multiutility, ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato per sospendere l’efficacia di questo provvedimento.

Le motivazioni di Iren

Il ragionamento di Iren è complicatissimo se si vanno a leggere le carte, ma molto semplice nella sostanza: obbligare una società a fornire Luce e Gas al prezzo fisso del contratto, considerando i costi di acquisto attuali dell’energia sarebbe un danno troppo grande per queste aziende.

Iren ha quantificato questo danno in 264 milioni di euro, un danno che minaccerebbe l’equilibrio economico-finanziario della società.

Ecco allora la novità. Il Consiglio di Stato ha in parte accettato il ricorso, sospendendo il provvedimento quando si parla di contratti a tempo determinato o che prevedono una scadenza delle condizioni economiche prima del 30 aprile 2023, trattandosi in questo caso di un rinnovo contrattuale liberamente pattuito dalle parti.

Ovviamente questo provvedimento non vale solo per la società che ha fatto ricorso, ma per tutto il comparto dell’energia.

E per i contratti di Luce e Gas validi?

Forse per bilanciare questa apertura, forse perché la situazione energetica non va verso una soluzione rapida il Governo italiano ho prorogato lo stop alle modifiche dei prezzi dal 30 aprile al 30 giugno 2023.

Resterà quindi fino a quella data il divieto a fare modifiche unilaterali ai contratti per le società di Luce e Gas.

Altri aiuti arrivano anche dalla legge di bilancio 2023 che ha introdotto diversi bonus sia per i privati che per le aziende.

  • il taglio al 5% dell’IVA per il gas;
  • l’azzeramento degli oneri di sistema per luce e gas;
  • il potenziamento del bonus sociale per gli ISEE fino a 15000€;
  • la possibilità per i datori di lavoro di inserire in busta paga, come benefit, un bonus bollette fino a 3000€.

Luce e Gas | Conclusioni

Cosa cambia è quindi abbastanza chiaro: chi ha un contratto di fornitura a tempo determinato o aveva condizioni che scadevano prima del giugno 2023 si troverà probabilmente un aumento in bolletta.

Ma il tema centrale qui è un altro. Per quanto spesso le aziende del comparto energia siano additate come quelle che “mandano le bollette”, fino ad oggi sono coloro che più di tutti hanno pagato il dazio della crisi energetica, costrette a fornire energia praticamente sottocosto.

La crisi non si risolve a colpi di sentenze, né addossando su alcune aziende tutti gli oneri. Stiamo tutti aspettando una risposta politica seria e decisa. Questa volta siamo tutti sulla stessa barca, aziende di luce e gas e utenti.

     

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